La sera del 2 Dicembre 1918, si presentò in Vescovado a Portogruaro, una donna con la gronda del fazzoletto tirata sugli occhi, e con un volto fra le braccia. Non é figlio di mio marito - disse piangendo: "Ora che il marito ritorna, non potrebbe lei collocare il bambino in qualche orfanotrofio?", Il dramma di quella donna, il quesito che ella ingenuamente mi pose fecero sorgere in me l'idea di fondare l'ospizio dei figli della guerra per salvaguardare glì innocenti e contribuire a ricomporre la pace famigliare.
IL RIFIUTO DEGLI "INTRUSI" L'Istituto San Filippo Neri per la Prima Infanzia", noto anche come "Ospizio per i Figli della Guerra" fu fondato a Portogruaro da mons. Celso Costantini a cavallo tra dicembre 1918 e gennaio 1919, per accogliere i bambini nati da donne che avevano subito violenza durante la prima guerra mondiale da parte di soldati dell'esercito austro-ungarico invasore o che, in assenza dei mariti impegnati al fronte, avevano avuto relazioni con altri uomini. Terminato il conflitto, con il rientro in famiglia dei mariti-soldati che non accettavano la presenza degli "intrusi" o che erano tenuti all'oscuro dei fatti temendone la reazione, si rese necessario l'allontanamento dei piccoli per evitare dissidi insanabili e disgregazioni famigliari.I bambini – più di trecento – furono consegnati a Mons, Costantini.
IL PUBBLICO NON SE NE POTEVA OCCUPARE Di questi casi gli orfanotrofi e brefotrofi pubblici non si potevano occupare, dal momento che la maggior parte dei bambini, nati da donne sposate, erano registrati allo Stato Civile con il cognome del manto e, di conseguenza, non risultavano né orfani né illegittimi. L'Istituto, eretto in ente morale fin dal 1919 con il sostegno delle istituzioni pubbliche, rappresentò una soluzione al grave problema sociale, ospitando sia fanciulli provenienti da diverse località delle cosiddette "Terre Redente", sia numerose gestanti che partorirono all'interno della struttura.
IL PUBBLICO NON SE NE POTEVA OCCUPARE Di questi casi gli orfanotrofi e brefotrofi pubblici non si potevano occupare, dal momento che la maggior parte dei bambini, nati da donne sposate, erano registrati allo Stato Civile con il cognome del manto e, di conseguenza, non risultavano né orfani né illegittimi. L'Istituto, eretto in ente morale fin dal 1919 con il sostegno delle istituzioni pubbliche, rappresentò una soluzione al grave problema sociale, ospitando sia fanciulli provenienti da diverse località delle cosiddette "Terre Redente", sia numerose gestanti che partorirono all'interno della struttura. LE RISORSE FINANZIARIE Il San Filippo Nerì traeva le risorse finanziane necessarie allo svolgimento della propria attività dal sussidio annuo governativo, ottenuto a seguito dell'erezione in ente morale, da sovvenzioni di enti statali e locali diversi e soprattutto dalla beneficenza di enti, associazioni e singoli privati.Istituzione unica nel suo genere a livello nazionale e internazionale, l'Ospizio seguì gli assistiti, alcuni dei quali furono riconsegnati alle famiglie o adottati, fino al loro collocamento nella società. 1923 DA PORTOGRUARO A CASTION DI ZOPPOLA Dall'originaria sede presa in affitto all'interno del Seminario vescovile dì Portogruaro, pur mantenendo sempre la sede legale a Portogruaro, l'Istituto si trasferì operativamente a Castions di Zoppola (PN) dal 1923 al 1928, fruendo di un lascito testamentario del dottor Vincenzo Favetti che metteva a disposizione dell'ente un fabbricato rurale e diversi terreni in quella località, terra d'origine anche del fondatore Celso Costantini. La donazione era vincolata a beneficio esclusivo dell'Istituto fino al 1930, quando il patrimonio (fabbricato e terreni), per volontà del testante, avrebbe dovuto essere destinato interamente all'erigendo asilo infantile di Castions, e così avvenne. A partire dal 1928, quindi, i bambini ormai cresciuti furono collocati in diversi collegi sparsi per l'Italia, con lo scopo di far proseguire loro gli studi e apprendere un mestiere. II "San Filippo Neri" garantì il pagamento delle rette e custodì gli investimenti in titoli a favore degli assistiti, che sarebbero poi stati erogati al compimento della maggiore età o al momento del matrimonio.
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